Sono un parrucchiere della provincia di Ravenna sono stato vittima di un contratto per fare della pubblicità con SHOPPINGDONNA che ritengo ingannevole in quanto fatto su riferimento a DONNA MODERNA.
Mi sono rivolto a AltroConsumo e ad un avvocato per poi segnalare il caso all'autorità garante della concorrenza e del mercato.
Di segutio cito parte della mia segnalazione.
E mi chiedo se questo modo di lavorare è veramente legale e/o ingannevole e se ci sono altri casi di questo tipo sia per le aziende e marchi citati sia per altri intesi come approccio e modo di lavoro e contrattuale.
LA MIA SEGNALAZIONE
Ai primi giorni di sett. ricevemmo una telefonata da una agenzia che faceva capo alla redazione di Donna Moderna.La signorina ci indusse ad accettare un appuntamento per il giorno 16/09/09 spingendo su tre tasti 1) costa una sciocchezza 2) apri un sito internet nel portale di Donna Moderna 3) siete stati scelti da un'indagine di mercato di Donna Moderna.
Si è poi raccomandata fosse presente al momento della contrattazione il legale rappresentante(adirittura mi chiese, più volte, se la mia firma avesse peso decisionale anche senza la presenza di mia moglie).Alla mia domanda inerente il tempo da dedicare, disse che l'incontro sarebbe durato al massimo una mezzoretta
Il giorno 16 settembre alle ore 12 (+/-) si presentò la signorina Valeria Luzzi come mandante di Donna Moderna e con una rivista di Donna Moderna in mano. Dopo averci annunciato che noi siamo stati scelti da un'indagine di mercato che ha mostrato i nostri tantissimi clienti e mezzora di altri complimenti a trecento sessanta gradi ha iniziato a fotografare il salone dentro e fuori poi ci ha presentato uno stupendo portale dagli innumerevoli risvolti. A quel punto ci ha chiesto di raccontare la storia del negozio e le nostre esperienze professionali. Aggiunse poi che la sua testimonianza doveva far decidere alla redazione (loro devono decidere se accettare la nostra richiesta!!! E' ASSURDO!!!hanno ribaltato le parti così sembra che noi facciamo la richiesta e loro hanno l'arduo compito di scegliere fra i meritevoli; sono bravi!!! ma che schifo!!! ) se noi siamo all'altezza per entrare nell'elite dei parrucchieri scelti per il progetto di Donna Moderna atto a dare un maggior servizio e coinvolgimento alle proprie lettrici.
Alla faccia della mezzoretta!Alle ore 14 e trenta la signorina iniziò a parlare di spese iniziò dicendo che il costo di adesione era di € 1160,00 però noi potevamo usufruire di uno sconto eccezzionale del 50% quindi restavano € 580,00. Noi la ringraziammo, ma la cifra era fuori dalla nostra portata. A quel punto telefonò, o almeno disse di farlo, e ci presentò un'altra situazione : € 290,00. A quel punto io e mia moglie iniziammo a intravvedere una possibilità
di adesione poi aggiunse che ogni mese bisognava pagare un abbonamento di € 98,00 per 48 mesi. Ringraziammo di nuovo, ma lei non demorse e ritelefonò. Ci disse € 77,00 x 48 mesi. Ci pensammo e dissi di nuovo no! grazie. Intanto aveva già compilato il foglio di adesione e con tanta faccia tosta ci disse:- non posso credere che in un mese non siate in grado di ritrovarvi 77,00 euro in tasca è veramente una cifra ridicola-. Non sapevo se buttarla fuori o se far finta di nulla per poi annullare il contratto con una raccomandata entro i primi 8 giorni che ne chiedeva il recesso;avevamo dei clienti in negozio e decisi, aimè, per quest'ultima.
Quando se ne andò erano passate le ore 15 e trenta.Non ci disse che il portale a quel prezzo era diverso e, forse, si dimenticò il piccolo particolare che ai 290,00 € e ai 77 va aggiunto il 20% di iva.
Ho spedito due raccomandate: la prima attestante l'intenzione di recesso; nella seconda ho cercato di far capire che non era nelle nostre possibilità finanziarie pagare un prezzo così elevato per un prodotto che non avrebbe reso quanto detto all'atto della vendita.
Oltre ciò scopro che il portale non è Donna Moderna ma ShoppingDonna un qualcosa ove Donna Moderna si dice collabora. Non riesco a capire dove!
Credo che il rapporto fra due aziende debba accontentare entrambe!
La eventuale penale da pagare nell'eventualità di recesso è stabilita dal contratto ed ammonta al 75% dell'intero importo.